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La mattina del 27 Aprile 1945 i Garibaldini dei Distaccamenti TOMASIC e CARONTI si dirigono a Moltrasio.  In località “due strade” incontrano una colonna di gerarchi proveniente da Como bloccata dal Garibaldino Marco Bonzi (Massimo Martino)  coadiuvato da alcuni aderenti alla Brigata Giustizia e Libertà.

La colonna, formata da una ventina di automezzi con a bordo uomini in divisa delle Brigate Nere e della legione Muti, è preceduta da un'auto con bandiera bianca scortata da uomini del C.L.N. di Como che esortano a lasciarli proseguire.

In seguito alla opposizione di Massimo Martino ha inizio una lunga trattativa al termine della quale i fascisti si lasciano convincere a piegare verso la zona alta del paese concludendo la marcia davanti al Comune dove si arrendono e consegnano le armi.  (per saperne di più)

Tra i componenti della colonna vi è il Federale di Milano Vincenzo Costa, il vice Federale Rao Torres e altri personaggi di spicco.  Il Capitano Nino Assuntino della Brigata Giustizia e Libertà dichiara la volontà di lasciar liberi i gerarchi, in conformità degli ordini venuti da Como, ma gli stessi si oppongono preferendo rimanere a Moltrasio con l’intenzione di rimettersi in marcia non appena le ostilità  saranno cessate.  Arriva un successivo contrordine da Como che dispone per l’arresto.

A cura del C.L.N. di Moltrasio gli uomini della Brigata Garibaldi procedono all’arresto dei loro nemici, nonché alla requisizione di tutti i beni trovati in loro possesso, per un importo totale di Lire 2.583.886 interamente depositato presso la Banca d’Italia di Moltrasio.

I prigionieri, una cinquantina, vengono interrogati e tradotti alle carceri improvvisate di Moltrasio e Torriggia, eccezion fatta per il Federale Costa che viene tradotto alle carceri di San Donnino, per maggiore sicurezza.

I  Garibaldini che si distinguono particolarmente in questa operazione sono: Emilio Longhi (Ivo), Luigi Aquilini (Nani), Fiorentino Riva (Madua), Romualdo Ornaghi (Celso), Marco Bonzi (Massimo Martino), Enrico Colombo (Sam), Ivo Vita Durini (Alfa), Paolo Donegana (Russ).

Nei giorni successivi ha luogo un accurato rastrellamento che consente la cattura di numerosi componenti del defunto regime. I rastrellamenti proseguiranno fino al 7 Giugno, termine fissato dalle competenti autorità dopo il quale ogni iniziativa viene vietata.

Il 10 Maggio avvengono le onoranze funebri dei quattro caduti del Bisbino: Salvatore Corrias, Giorgio Costa, Sandro Del Vecchio, Vinicio Santi.

Viene nominato il Sindaco di Moltrasio nella persona di Mario Grignolio (...qualche dissenso) e viene nominata la Consulta Comunale.

Il 27 Maggio Amos Santi e i suoi uomini arrestano l’ex capo della polizia fascista Tullio Tamburini a cui confiscano una ingente somma trovata in suo possesso. (cronaca dell'arresto)

Nel frattempo si è indetta una sottoscrizione a favore di chi aveva combattuto contro i fascisti. La sottoscrizione raggiunge in pochi giorni la cifra di Lire 1.321.133 e viene distribuita a 227 partigiani durante una festa nella villa Passalacqua, il 30 Maggio 1945, alla presenza di autorità comasche e presieduta dal Dr. Lodovico Targetti nominato nei giorni precedenti Presidente del C.N.L. Moltrasino.

 

Ma ecco il racconto di quegli avvenimenti attraverso il rapporto del Commissario Amos Santi e il Comandante Angelo Nardi, che fu scritto pochi giorni dopo, il 15 Giugno 1945 (vedi pagine 19, 20, 21)

 

Rapporto della 52^ Brigata Garibaldi Luigi Clerici, pagine:  1  2 ....…. 17  18  19  20  21 22
 

Villa Passalacqua 30 Maggio 1945. Festa dei Partigiani. LODOVICO TARGETTI alla consegna dei soldi della sottoscrizione. TARGETTI é in contatto con il movimento partigiano dal 1944 e viene nominato Presidente del C.L.N. Moltrasino dopo il 25 Aprile 1945.

Villa Passalacqua 30 Maggio 1945. Da sinistra: ANGELO NARDI (Eros)  Comandante del Battaglione e AMOS SANTI (Aramis) Commissario di guerra, uno dei quattro fratelli SANTI, AMOS, SPARTACO, VINICIO e SERGIO, protagonisti del movimento partigiano.
SPARTACO (Gim) ricopre la carica di Vice Comandante del Battaglione.
VINICIO (Fumo) appena ventenne, viene ucciso dai fascisti al Bugone nel Gennaio del 1945.
SERGIO (Gobbo) é caposquadra di una formazione garibaldina.

Tag(s) : #Storia
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