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Sassello2Una condanna per abuso di ufficio e falso a carico dell’attuale sindaco Daniele Maggi per l’operazione di edilizia “popolare” di Sassello del 2004.
Questa è la conclusione della vicenda iniziata dal gruppo di minoranza di Carate Urio con  un esposto alla Magistratura che ha prodotto nello scorso 8 Ottobre 2009  la sentenza del tribunale di Brescia.  Ma ecco in breve i fatti.
  Protagonisti della vicenda sono: L’assessore Daniele Maggi (attuale sindaco), il segretario comunale Cosimo Montalto, l’immobiliarista Valerio Rossoni,  e il costruttore delle 28 villette di Sassello, Marco Tramarin.

L’immobiliarista acquista i terreni dai privati e li rivende al futuro costruttore, che, guarda caso, aveva già in mano (dal Novembre 2002) la licenza per costruire opportunamente rilasciata dalla giunta di Carate Urio grazie all’allora assessore Daniele Maggi e al  segretario comunale.

Dove sta il problema ? Il primo problema è che l’operazione di compra vendita lascia nelle mani dell’immobiliarista un margine di circa 700 mila euro che si ripercuote inevitabilmente sui costi dell’operazione e il secondo problema è che l’amministrazione comunale non avrebbe potuto rilasciare una licenza per costruire ad un soggetto che non risultava ancora proprietario dell’ area, ma avrebbe dovuto indire una gara tra più soggetti concorrenti.  Da questo secondo aspetto nasce la  sentenza del tribunale di Brescia che condanna appunto Daniele Maggi a 9 mesi per abuso di atti di ufficio e falso, mentre il costruttore aveva risolto in precedenza la vertenza con patteggiamento.  Maggi ha annunciato l’intenzione di ricorrere in appello anche se non sconterà la pena che viene estinta dall'indulto.

Ma un altro aspetto ugualmente discutibile in questa vicenda è che la realizzazione delle 28 villette, doveva essere una risposta alle esigenze abitative dei locali e invece si è conclusa in una operazione prettamente speculativa  che ha consumato territorio senza portare ai cittadini alcun beneficio. Infatti è significativo il commento del consigliere di minoranza Nardino Ortelli.

Di tutta questa vicenda sono dispiaciuto per il fatto che l’operazione era stata generata dal desiderio di assicurare casa a buon mercato ai caratesi. Il risultato è deludente, al Sassello si è insediata una sola famiglia del nostro paese.

Un esito tutt’altro che scontato. Infatti basta guardare ad analoghe operazioni condotte in altri comuni che hanno avuto ben diversa conclusione. Si veda per esempio il piano di edilizia popolare di Moltrasio che circa 15/20 anni fa portò alla costruzione di 18 villette che sono in gran parte occupate da famiglie del posto.


Vedi il volantino del Gruppo Unione Civica di Carate Urio
Vedi l'articolo della Provincia del 27 Dicembre 2009 

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